domenica 12 febbraio 2012

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1.La scienza e il senso comune


LE FONTI DI CONOSCENZA O SPIEGAZIONE CHE GLI ESSERI UMANI UTILIZZANO PER CAPIRE E SOPRAVVIVERE NEL MONDO POSSONO ESSERE:
credenze scienze senso comune
magia
fisiche e naturali
proverbi
religione
sociali e umane
conoscenze varie
astrologia

rappresentazioni sociali


Che cosa è la scienza? che differenza ha con la religione e il senso comune ?
La scienza elimina le spiegazioni sovrannaturali o il ricorso a una realtà superiore (spiriti, demoni, angeli, Dio, anima, forze misteriose)
Essa cerca di spiegare in modo rigoroso e preciso, facendo riferimento ad un gran numero di casi.
La scienza inoltre:
Evita collegamenti inutili tra fenomeni ( come le stelle lontane miliardi di chilometri dalla terra e la formazione della personalità di un individuo),
utilizza degli apparecchiature precise, come il microscopio o macchine in grado di registrare le minime variazioni di temperatura o pressione,
usa un apparato matematico,
usa gli esperimenti per controllare le ipotesi,
usa un metodo rigoroso.
La scienza è una descrizione del mondo e del suo funzionamento, non si interessa delle questioni morali e dei fini ultimi dell'uomo e dell'esistenza.
La scienza si occupa di controllare, prevedere e comprendere i fenomeni.


Gli strumenti più utilizzati dalle scienze sociali e dalle scienze fisiche sono l'esperimento e l'osservazione.

L’esperimento consente di stabilire legami causali, cioè se due eventi sono uno causa dell’altro, ma non si limita a descrivere le cose come stanno: interviene nella realtà e ne manipola determinati elementi, per poi riscontrare se la manipolazione ha prodotto gli effetti desiderati. Di solito questo avviene in un laboratorio, sotto il controllo dello studioso.
  Si occupa  di trovare leggi generali e un legame costante tra un fatto X ed un altro fatto Y.



Nell’osservazione il ricercatore, attraverso i propri sensi o strumenti coglie comportamenti, fatti e vicende e li registra.
Con l’osservazione si vanno a stabilire direttamente i fatti, senza la mediazione di discorsi o di racconti scoprendo cose che esistono
L'osservazione può svelare:
incoerenze tra il dire e il fare,
comportamenti inconsapevoli,
realtà inaspettate
 Per le scienze  sociali il problema  più  grosso  dell'osservazione è che purtroppo  la gente può mentire, se sa di essere osservata. Inoltre  ci sono  le distorsioni e le interpretazioni di chi osserva.  

La  scienza  procede  per  ipotesi che  vengono  confermate  o smentite dalla  ricerca, e per  ipotesi si intende una spiegazione provvisoria che viene dimostrata dai suoi effetti ( tramite  il controllo  sperimentale).
Il  senso comune  elabora  delle  congetture. La  congettura invece è una opinione o conclusione basata su apparenze o su indizi parziali o probabili.



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1. La relazione educativa

 Scuola e istruzione
L'istruzione è una forma di socializzazione, in cui i contenuti di una cultura vengono insegnati e appresi; ciò avviene in una varietà di ambienti extrascolastici, oltre che a scuola.
La scuola è un'istituzione specificamente dedicata all'istruzione, creata apposta per istruire.
 L'istruzione scolastica
L'istruzione scolastica è un fenomeno occidentale moderno, legato al processo di industrializzazione (sconosciuta presso altri popoli; nell'epoca preindustriale, la maggioranza della popolazione aveva solo un'istruzione extra scolastica. La gente crede nella scuola, perchè è convinta che possa migliorare la vita, la società e ovviamente anche sè stessi. E' un 'organizzazione sia materiale che formale con molte norme e regolamenti. Interessa una grande quantità di popolazione, praticamente tutti ne sono toccati.
 La relazione educativa
La relazione educativa si occupa della formazione che avviene a scuola, sul lavoro, in famiglia e attraverso le istituzioni sociali varie. E' un 'attività complessa rivolta a migliorare la persona, sviluppa potenzialità, abilità e cambiamenti; avviene in ambienti finalizzati a questo scopo.
L'insegnamento si divide in: istruzione (acquisire saperi) e addestramento (apprendere abilità). Il confine tra teoria e pratica non è netto, l'una favorisce lo sviluppo dell'altra.
L'istruzione punta anche alla creazione di una forma mentis, cioè la formazione di certe logiche da applicare ai saperi.
L'influenza sociale agisce anche durante la formazione, in genere non è pianificata o consapevole, ma agisce sugli apprendimenti, ad esempio valorizzandoli
La scuola persegue anche dei programmi detti occulti, cioè degli addestramenti impliciti nell'attività, ma non esplicitati nei programmi dalle discipline. Sono relativi, spesso, al permettere lo svolgimento della vita della scuola, come formare la puntualità, il rispetto delle regole, la sottomissione all'autorità, l'impegno nel dedicarsi a un compito.
Abbiamo due tipi di didattica: quella frontale e quella attiva.
Frontale: quando il docente espone e gli alunni ascoltano e inviano feedback; il vantaggio è che abbiamo che il lavoro procede con rapidità e l'aspetto negativo è che questo tipo di didattica determina la passività degli allievi.
Invece la didattica attiva consiste nel partecipare a laboratori, discussioni, lavori di gruppo e comunicazione libera; il vantaggio è il coinvolgimento degli alunni, la critica è che richiede molto tempo e può risultare un'attività poco o molto dispersiva.
L'insegnante dovrebbe utilizzare entrambi i metodi a seconda degli obiettivi.
Nella relazione educativa, per mantenere viva  la motivazione, bisogna:
tenere desta la curiosità, cioè portare una giusta  quantità di novità;
fornire feedback, per regolare negli allievi l' impegno e perchè possano sapere cosa migliorare del loro lavoro; fornire feedback inoltre sviluppa l'autostima;
aiutare nella definizione degli obiettivi, cioè dare un orientamento  verso obiettivi  calibrati;
aiutare nel perseverare meglio  negli obiettivi, suggerendo strategie per superare gli ostacoli;
controllare le attribuzioni, cioè i giudizi (il formatore deve dare giudizi che favoriscano l'impegno);
considerare le capacità come sviluppabili attraverso gli sforzi;
evitare di sviluppare un'attitudine negativa verso l'apprendimento, spingendo gli allievi ( anche inconsapevolmente) a considerarsi incapaci di imparare.



La motivazione allo studio
La motivazione è una sequenza dinamica che si origina da un bisogno biologico o acquisito,  volta a soddisfare la necessità(può arrivare a compimento o no).
Vi sono due tipi di motivazioni,quelle estrinseche (la meta è un tornaconto) e quelle intrinseche (si è spinti a fare per fare).
La maggior parte delle motivazioni  estrinseche e intrinseche sono secondarie (es. bisogno di soldi ,vestiti,vacanze ecc) derivano da motivazioni primarie che possono essere estrinseche (bisogni biologici come sete e fame) e intrinseche :bisogni innati e evolutivi( curiosità,need for competence ,affiliazione e autorealizzazione).
Le varie motivazioni  interagiscono ed entrano in conflitto tra loro (curiosità e need for competence si scontrano con l’affiliazione).
 Perché la gente studia?
Perché è motivata da una  combinazione di motivazioni (estrinseche come denaro e intrinseche come la curiosità) che interagiscono; Sono importanti anche sia il punto di vista personale sulle cose da studiare che l’influenza dell’ambiente scolastico.
Gli educatori dovrebbero puntare su motivazioni intrinseche, però in un ambiente non competitivo.
I vantaggi delle motivazioni intrinseche sono che i ragazzi studiano da soli, non devono essere sostenuti dall’esterno e i contenuti vengono valorizzati.
Gli svantaggio sono che  il lavoro è dispersivo e vengono trascurate molte discipline.
Invece il vantaggio delle motivazioni estrinseche è che l’impegno è più duraturo e lo svantaggio consiste nel rischio di usare premi e punizioni in modo errato, demotivando anche i bravi.