venerdì 30 dicembre 2011

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9.Le Ragioni Del Comportamento Umano.Le emozioni 2

RISPOSTE COMPORTAMENTALI:
1) Emissione spontanea di segnali non verbali che possiamo anche mascherare, esagerare o inibire. In alcune culture ci può essere una maggiore esternazione o inibizione: La reazione serve anche a regolare il funzionamento dell’organismo (riso o pianto) scaricando la tensione oppure suscitare una risposta protettiva (sguardo di minaccia).
2)
Tendenze a fare determinate cose. Ad esempio la voglia di scappare. Sono molto forti e possono dominare la nostra attività.
3)
Comportamenti specifici più vari per riportare la normalità.


ELABORAZIONE:
Le emozioni vengono elaborate cognitivamente attraverso la valutazione di cosa ci sta capitando, l’evento scatenante, i nostri cambiamenti interiori e la situazione in cui ci troviamo.
Dopo la valutazione, facciamo una
pianificazione per riprendere un adeguato controllo dell’ambiente.Mettiamo in atto i piani tenendo sotto controllo gli effetti.

_ Per abbandonare un’emozione sono necessarie spesso
l’elaborazione e l’integrazione della stessa nel nostro vissuto. Possiamo farlo pensandoci ripetutamente o parlando con altri reali o immaginari.
La comune conoscenza delle emozioni si acquisisce a forza di immaginare cosa provano gli altri e con gli insegnamenti espliciti che si tramandano in ogni cultura. 
Il controllo  delle  emozioni avviene per ragioni sociali o per regole sociali che vietano di provare certe emozioni. Inoltre si tendono a evitare emozioni spiacevoli e ricercare quelle piacevoli, magari facendo azioni o elaborazioni per provare certe emozioni più piacevoli; oppure attraverso il conforto sociale, dove sono gli altri a controllare le nostre emozioni.


COMUNICAZIONE DELLE EMOZIONI:
Può avvenire con reazioni espressive spontanee o intenzionalmente per precisi scopi. Possono anche essere simulate o raccontate.



EFFETTI DELLA COMUNICAZIONE  DELLE  EMOZIONI:
1) CONTAGIO EMOTIVO: L’emozione manifestata dall’emittente suscita un’emozione simile nel ricevente. Si tratta di un’imitazione automatica e involontaria. Si possono attivare emozioni complementari che facilitano l’instaurarsi di un rapporto sociale standard. (  tipo madre  e  figlio )
2) CONFORTO SOCIALE: Ci si sostiene psicologicamente e ci si aiuta a controllare emozioni. Un esempio può essere superare insieme un evento negativo.
3) PRESENTAZIONE DEL SE’: creare una certa immagine di sé nelle varie circostanze di vita per formare l’opinione che hanno gli altri di noi.
4) CONTROLLO SULLE RELAZIONI: esprimere o raccontare le proprie emozioni può rafforzare o incrinare i rapporti. (  ad  esempio  magari esprimere  il piacere  di stare  con una  certa  persona, è un atto  che  rinforza le  azioni  compiute  insieme,  spingendo a  ripeterle)

UTILITA’ DELLE EMOZIONI:
Le emozioni sono utili per rapportarsi con successo all’ambiente e fanno da supporto all’attività decisionale, ci aiutano a capire che cosa vogliamo e cosa non vogliamo spingendoci ad avviare comportamenti per riprendere il controllo.
Possono essere funzionali per assicurare la lealtà dei rapporti umani (senso di colpa), permettere il distacco da cose o persone care (tristezza), consentire di prepararci mentalmente a eventi sfavorevoli (preoccupazione) oppure legittimare la rottura di un rapporto e un fallimento (adirarsi).
 

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8.Le Ragioni Del Comportamento Umano. Le emozioni 1

ERRORI ABITUALI SULLE EMOZIONI :
1) Pensare che siano statiche.
2) Credere che siano semplici e distinte.
3) Vengono collegate a un particolare elemento, trascurando le altre manifestazioni.
4) Non se ne comprende il senso in rapporto con l’ambiente.

_ Le emozioni sono, invece, un processo complesso in rapporto con l’ambiente.

1) L’emozione è un
processo, una sequenza di cambiamenti, che ha inizio con un evento scatenante e che procede fino a una conclusione.
2) Ci coinvolge a livello cognitivo, biologico e comportamentale.
3) Emozionarsi è un modo di interagire con il mondo circostante in seguito a cambiamenti che ci allertano su eventi per noi rilevanti.


EVENTO SCATENANTE:
Le emozioni sono la conseguenza di squilibri nella valutazione dell’ambiente, nella considerazione dei nostri fini.
 L’evento scatenante è cioè un fatto per noi rilevante che ci mette in allarme. Può essere un evento grosso come una forte vincita oppure piccolo come una parola o uno sguardo.
Può essere immaginato o ricordato, può essere il prodotto di un contagio emotivo di chi ci sta vicino oppure può prodursi in modo non del tutto cosciente. L’emozione può nascere anche con la prospettiva di una meta fortemente desiderata. Si finisce così per fantasticare in modo inconsapevole su eventuali difficoltà. Inoltre un’emozione può nascere al raggiungimento di un obiettivo fortemente desiderato.

Generalmente esiste una
corrispondenza tra evento e emozione.
Si può in genere prevedere come reagirà una persona a un determinato fatto; ma non è sempre così, perché esiste una certa variabilità di reazioni emotive e quindi, davanti allo stesso accadimento, individui diversi possono reagire in modo diverso.
Evidentemente esiste un’interpretazione e una valutazione dell’evento a cui facciamo corrispondere un’emozione, oltre a dover dare un peso all’accaduto (grado di emozione).
Le caratteristiche personali, la cultura di appartenenza, lo stato d’animo del momento e le circostanze influiscono sulle reazioni emotive agli eventi.

REAZIONI FISIOLOGICHE:
Nel processo emotivo si verificano cambiamenti fisiologici dell’organismo, che riguardano anche l’attività cerebrale, la pressione, la digestione o addirittura il sistema immunitario.
Anche se la gente collega le sue emozioni a particolari manifestazioni fisiologiche (ad esempio la tristezza con un nodo in gola) non sempre si rende conto di tutte le altre manifestazioni fisiche.





giovedì 29 dicembre 2011

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7.Le Ragioni Del Comportamento Umano. L'influenza sociale

L'influenza sociale può produrre un cambiamento nelle percezioni di un oggetto o di una situazione, nei modi di pensare o di considerare qualcosa e nel modo di comportarsi rispetto alle norme (è spesso un processo inconsapevole).
L'influenza sociale è prodotta dalla pressione socio emotiva o normativa (mediante rinforzi o punizioni);
oppure dalla pressione informativa (ricaviamo informazioni dagli altri)
L'influenza sociale è prodotta da: singolo, gruppo, situazione o autorità.

La maggior parte delle regole sociali funzionano semplicemente perché l'individuo sa di doverle rispettare e non cerca alternative.





 Come  si cede alla pressione sociale: 








  1.  Accondiscendenza: si cede solo esteriormente;
  2. Accettazione: si muta parere, a volte, per ragioni numeriche (accettiamo il giudizio della  maggioranza);
  3. Identificazione: l'individuo aderisce al punto di vista altrui perché questi esercita un fascino;
  4. Interiorizzazione: modificazione duratura e radicata.
Ci può essere Resistenza all’influenza con:
  1. Conversione latente: non si vuole ammettere la convinzione (interiormente  siamo  cambiati, ma si agisce come prima);
  2. Insensibilità;
  3. Reattanza: recuperare la libertà con la ribellione;
  4. Contro influenza: cerchiamo  di  convincere gli altri del nostro punto di vista.
     
     


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6.Le Ragioni Del Comportamento Umano. Le Relazioni del Bambino

LE RELAZIONI DEL BAMBINO

Le prime relazioni sono asimettriche: tra il bambino e l’adulto, specialmente con la madre. Le relazioni tendono ad aumentare con la scuola, la vita e la vita extrascolastica. Le relazioni con i coetanei iniziano dal primo anno. Tra i 15 e i 16 mesi il bimbo attraversa un periodo critico: è timido con i coetanei.

            

ATTACCAMENTO:Il bambino è in posizione di dipendenza, c’è forte carica affettiva. Si hanno i primi legami a 6 e 7 mesi.
  1. Più attaccamenti: madre, padre, fratelli, zii..
    dipende dal contesto, con la madre il più significativo.
  2. Gerarchia degli attaccamenti: uno conta più dell’altro.
  3. La persona a cui è attaccato tranquillizza il bambino, è cercata per consolarsi; l’allontanamento produce sofferenza.
  4. Acquisito l’attaccamento è capace di distacco: esplora l’ambiente, ma a portata di vista.
  5. Attaccamento simbolico: il bambino si può allontanare dalla vista dell’adulto, avendone interiorizzato la figura.
  6. I legami di attaccamento permangono nel tempo, anche grazie alle esperienze nel corso della vita.
Significato dell’attaccamento:
-Funzione di protezione del bambino indifeso e incapace di muoversi;
-Protezione materiale e psicologica;
-Protezione dell’adulto;
-Formare attaccamenti saldi sviluppa bene la personalità.

COME SI FORMA L’ATTACCAMENTO? SI LEGA A CHI SODDISFA I SUOI BISOGNI?
  1. Ha origini biologiche, si forma in un periodo sensibile (6 mesi) attraverso un processo di imprinting che è costruito da interazioni ben coordinate.
  2. Molto importante per l’adulto la sensibilità di coordinarsi correttamente e la disponibilità a farlo.
  3. Anche il bambino con il suo carattere influisce stimolando più o meno sensibilità e disponibilità.
Fattori influenti:
  1. Carattere dei genitori;              
  2. Temperamento del bambino;
  3. Handicap del bimbo;
  4. Contesto sociale: come ad esempio una famiglia numerosa, genera meno attaccamento;
  5. Clima relazionale: quantità delle relazioni;
  6. Tempo e frequenza dei contatti;
  7. Maltrattamenti;
  8. Separazioni.
I LEGAMI

-Legami fraterni:
Sono molto importanti, il fratello può essere un partner di attaccamento. La famiglia spinge al legame.
Ambivalenza: lottano, ma sono pronti ad allearsi. Lottano per le cure e le attenzioni dei genitori.
Ambiguità: Il più grande è ammirato, lo domina ma non vuole essere o sentirsi adulto come lui, il
più piccolo si sente il partner non adulto.
-Le amicizie:
Le amicizie cominciano a formarsi dopo il terzo anno di vita a scuola; inizialmente sono poche, nella preadolescenza di diventa più selettivi, poche amicizie.
Il concetto di amicizia si evolve: inizialmente si bada alla gentilezza e alla realtà, poi ci si basa sulla conoscenza approfondita dell’altro, è presente più intimità.
Nell’amicizia si costruisce la cooperazione e la fiducia con varie strategie: pugno guantato (poi abbandonata poiché troppo grossolana) ; comunicazione( accordarsi), stabilire in partenza la fiducia(si decide prima se ci si può fidare).




Lo sviluppo biologico della socialità è uguale in ogni società, ma il risultato è diverso perché i trattamenti e la considerazione del bambino vanno da cultura a cultura; ciò ha il fine di formare particolari personalità.

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5.Le Ragioni Del Comportamento Umano. LE CAPACITA’ COGNITIVO – SOCIALI

LE CAPACITA’ COGNITIVO–SOCIALI
Le capacità cognitivo-sociali sono le funzioni mentali che servono ad inserirsi nella società.
Il bambino se ne dota nel corso dello sviluppo: comprende gli aspetti sociali e affettivi; interagisce meglio e aumenta le sue relazioni.
ABILITA’ INIZIALI:
  1. Distinguere gli esseri viventi dalle cose; con i primi è possibile l’interazione, con gli altri no;
  2. Riconoscere le persone ( 5-6 mesi );
  3. Riconoscere se stesso:
    A. Raccoglie informazioni contingenti su sé (8-10 mesi): si  muove, sposta la mano;
    B. Raccoglie informazioni stabili (15-17 mesi): aspetto fisico, sesso, età; sa descriversi abbastanza bene;
    C. Riconosce che le sensazioni che prova appartengono ad un’unità, cioè a lui;
    D. Appropriazione della conoscenza di sé: collega il sé interiore a il sé esteriore (2 anni).
  4. Rivoluzione cognitiva dei 2 anni:A. Matura la memoria operativa e quindi tiene a mente più cose.B. Sviluppa la funzione simbolica: mondi immaginari, giochi simbolici; può sviluppare la percezione del sè esteriore ed interiore;C. Impara molte caratteristiche distintive di sé, sviluppa il senso del possesso. D. Sviluppa empatia.

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4.Le Ragioni Del Comportamento Umano. Legami, Diadi, Triadi, Gruppi

Se due persone interagiscono più volte e, se queste occasioni hanno un nesso, si genera un legame, una storia e una relazione interpersonale.
Ci sono relazioni poco importanti (ad esempio con il vicino di casa o con il panettiere) e quelle importanti (poche relazioni selezionate). Quest’ultime creano un legame interpersonale e le persone sono motivate a tenere in vita la relazione.
L’attaccamento è un particolare tipo di legame, in cui uno dei partner è in posizione di inferiorità ed è indipendente (madre-figlio). E’, inoltre, presente una partecipazione emotiva molto intensa.
-Da quali fattori stabiliamo l’esistenza di un legame?
  1. Sentirsi bene con il partner, la relazione dà stabilità emotiva;
  2. Desiderio di stare insieme;
  3. Disagio da separazione: gli adulti lo manifestano poco, i bambini soffrono moltissimo.
  4. Convincimento o autovalutazione dell’esistenza del legame.
-Perché ci sentiamo legati?
Ci sentiamo legati per motivi materiali o psicologici: infatti ci mantiene, ci dà sicurezza e ci fa tenerezza. Su questa base, i partner imparano a sentirsi legati e si condizionano a vicenda, parlando del legame. Le interazioni avute e le esperienze fatte incidono e rinforzano il legame.

LE DIADI
Le diadi sono i legami tra due persone. Esistono delle caratteristiche per riconoscerle:
  • I partner riconoscono di far parte di un’unità;
  • Hanno obiettivi comuni;
  • Esistono regole sociali, imposte o proprie;
  • Esistono ruoli;
  • Investimento emotivo intenso.
    Esistono due tipi di diadi: asimettriche, nelle quali uno è in posizione di superiorità, come tra genitore e figlio, oppure simmetriche, nelle quali i partners sono sullo stesso piano, come due amici. Molto spesso, però, si possono verificare in certi momenti relazioni di struttura opposta: padre e figlio possono conversare come amici per una volta al bar.




     
    -Caratteristiche:
    1. Se uno viene meno, la diade finisce, perciò la relazione è a rischio.
    2. Tendenza ad agire per rafforzare il legame, sottolineare i motivi di accordo.
    3. Si possono generare forti tensioni interne ed esterne per conflitti tra partners.
    4. Difficile cooperare, cioè collaborare per obiettivi comuni, superando difficoltà esterne ed interne.

              -Come costruire le cooperazioni?
      1. Costruire un rapporto di fiducia;
      2. Comunicare e interagire adeguatamente;
      3. Attuare strategie per provocare la cooperazione: pugno guantato, ci si mostra aggressivi facendo capire i rischi che corre se non coopera; tit for tat, se non coopera diventiamo competitivi, se smette torniamo cooperativi.


        I GRUPPI SOCIALI
        Bastano tre persone per fare un gruppo e presenta queste caratteristiche:
        1. Sono possibili coalizioni e sottogruppi;
        2. Schieramenti ed emarginazione;
        3. Chiamare come testimone o a sostegno il terzo: osservatore.
        4. Il numero massimo per un gruppo è circa 40 persone: oltre si genera una folla senza struttura e meccanismi da gruppo. -Aggregato: pluralità di persone senza relazione stabile. -Categoria: persone con le stesse caratteristiche: i belli, i ragionieri, gli operai.
         

         
        TIPI DI GRUPPO
        1. PRIMARI: molto importanti (famiglia e gruppo dei pari): formazione della persona, senso di appartenenza, obiettivi esterni e interni;
        2. SECONDARI: si formano per raggiunger fini particolare;
        3. DI RIFERIMENTO: gruppi a cui ci si rifà nelle idee, scelte e condotta;                                                                                                                     In ogni gruppo c'è una leadership, cioè una guida che spinge il gruppo a conseguire i suoi obiettivi, favorisce la coesione e facilita i compiti.

        LE SOCIETA’
        Le società sono tutte diverse. Essa è il mondo più vasto che circonda le diadi e i gruppi, su cui influisce e ne subisce l’influsso.
        Nella società gli individui sono in rapporto, ma non hanno tutti relazioni personali e interazioni dirette tra loro. Inoltre la società è strutturata gerarchicamente in strati e ognuno è collocato in uno di questi.