martedì 3 dicembre 2013

6.PSICOLOGIA CLINICA: LE FOBIE

Le fobie hanno una grande importanza, in quanto interessano 1\5 circa della popolazione. Infatti una forma di fobia è presente almeno una volta nella vita di una persona.
Il termine fobia (dal greco φόβος, phóbos, "panico, paura") indica un'irrazionale e persistente paura riguardante oggetti, attività, animali o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto, ma non rappresenta un reale pericolo per la persona.
Sono state elencate oltre 500 fobie, alcune interessano quasi esclusivamente un sesso, altre sono ugualmente diffuse nei due sessi. La causa può essere un ricordo ancestrale di cui è rimasta una traccia nel cervello o un’esperienza negativa amplificata fino ad essere vissuta come una fobia.

La paura si differenzia dalla fobia in quanto è una reazione fisiologica normale con valore adattativo, infatti è una risposta difensiva con cui una persona risponde a situazioni o stimoli che possono essere pericolosi. La fobia, invece, ha carattere di irrazionalità e consiste in un’angoscia, in una paura eccessiva di fronte all’anticipazione di situazioni avvertite dalla persona come pericolose. Ad esempio una persona che ha la fobia verso i mezzi pubblici può attivamente evitare di prenderli anche se questo comporta il fatto che dovrà fare la strada a piedi. Quindi le fobie portano a modificare il proprio stile di vita e il soggetto riconoscendo che la paura è eccessiva è disposto a fare notevoli sforzi pur di evitare ciò che la provoca.”
(Carlo Alfredo Clerici-ricercatore universitario presso l’Università degli Studi di Milano. Laura Veneroni-psicologa)

Le fobie si suddividono in tre categorie generiche:
-Fobie specifiche, è una fobia nei confronti di qualcosa di specifico come determinati animali o fenomeni naturali, ad esempio i tuoni. Inoltre questa fobia può svilupparsi anche nei confronti di una particolare situazione, ad esempio l’altitudine (che rende incapaci anche solo di salire su una scala a pioli). La paura nelle fobie specifiche è quella di venir ucciso o leso dal contatto con l’oggetto che è causa della fobia. Il tasso di prevalenza di tali disturbi si aggira intorno al 7% negli uomini e al 16% nelle donne. Il contenuto di queste fobie varia da una cultura all’altra.

-Fobie sociali, vengono indicate tutte quelle paure causate da un forte senso di imbarazzo che può provocare in un individuo, la presenza di altre persone. A causa di questa fobia, le persone che spesso ne soffrono, non riescono ad usare i bagni pubblici, a sedersi in un ristorante o al bar, luoghi dove sono presenti altre persone. Son piuttosto comuni con un tasso di prevalenza nell’arco della vita pari all’ 11% negli uomini e al 15% nelle donne. Il loro esordio è spesso localizzato durante l’adolescenza e non è raro che queste paure si manifestino anche fra i bambini.

-l’Agorafobia, dal termine greco (agorà-piazza) è caratterizzata dall’incontrollabile paura di uscire di casa, di rimanere da soli (spesso in casa) e dalla paura di dover viaggiare per lunghe distanze dovendo allontanarsi da casa. La persona che soffre di questo tipo di fobia ha paura di essere colta all’improvviso da un attacco di panico e di non avere nessuno nelle vicinanze che possa soccorrerla.

Le fobie più comuni sono:
  • Acatartofobia-paura dello sporco e della polvere
  • Acrofobia-paura delle altezze
  • Agorafobia-paura degli spazi aperti e affollati
  • Aracnofobia-paura dei ragni
  • Aviofobia-paura di volare
  • Brontofobia-paura dei temporali
  • Cinofobia-paura dei cani
  • Claustrofobia-paura degli spazi chiusi
  • Emofobia-paura del sangue, aghi e siringhe
  • Misofobia-paura dei germi
  • Ofidiofobia-paura dei serpenti
  • Scotofobia o Nictofobia-paura del buio

Come curare le fobie
La psicoterapia in questi casi ha un duplice obiettivo: risolvere il disagio fobico nel breve termine e mantenerlo a lungo termine. Per chi segue un percorso terapeutico, le probabilità di liberarsi della propria paura e di raggiungere una qualità di vita soddisfacente sono piuttosto elevate e solo i casi più gravi richiedono un trattamento farmacologico.