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Il blog è stato creato dal liceo delle Scienze Umane "Fabrizio De Andrè" di Brescia
sabato 7 dicembre 2013
giovedì 5 dicembre 2013
8.PSICOLOGIA CLINICA: LE RELAZIONI BORDERLINE
La
vita di coloro che soffrono di Disturbo Borderline è caratterizzata
da relazioni affettive intense e turbolente che terminano
bruscamente e da"crolli" nella vita lavorativa e di
relazione dell'individuo.
Da premettere che il borderline non si rende conto delle sue modalità inaccettabili e del male che sta facendo alla persona cara. Quasi sempre, non è consapevole di avere un problema.
Un borderline sceglie solitamente le persone a cui legarsi tra quelle più fragili, o molto legate a loro da vincoli di affetto (la madre, una persona che li ama); quindi li attira a sé: può sedurli mostrandosi molto amorevole, dimostrando sentimenti esagerati che non prova, drammatizzando eventi e aspetti della sua vita al fine di manipolare chi gli si avvicina, cambiando repentinamente umore e opinioni.
Quando un'altra persona si lega a lui, il borderline lo idealizza e lo fa sentire l'essere più importante del mondo; contemporaneamente provoca un vuoto intorno a lui, allontanando tutte le persone significative per l'altro in modo da tenerlo solo per sé, anche attraverso menzogne e inganni.
Il borderline farebbe di tutto per evitare l'abbandono, perché sente che non può tenersi in piedi senza una persona cara che si prenda cura di lui. Sono gli altri a dare senso alla sua vita. Se il partner di un borderline paventa una separazione anche breve il borderline manifesta un'angoscia devastante o un furore disperato, fino a minacciare o a mettere in atto comportamenti etero aggressivi o auto aggressivi. Vivere sereni con un borderline è pressochè impossibile: il partner dovrebbe essere a disposizione sempre, non criticarlo mai e sottostare a regole rigide e inaccettabili. Manifestano infatti scarsa empatia, non considerando che l'altro può avere come loro dei bisogni o dei problemi.
E' possibile uscire da tale relazione malata solo prendendo consapevolezza da parte sia del borderline che di chi lo subisce che nella loro relazione è presente un ‘terzo' che è la patologia descritta. Dopo tale consapevolezza è possibile intraprendere una terapia individuale e/o di coppia.
2002 "Spider": un uomo, dopo anni in un manicomio, esce parzialmente guarito e scava alla ricerca della verità....... possiamo fidarci dei nostri ricordi? possiamo davvero cercare la verità? Sperando che non ci esploda in faccia e ci rispedisca lì da dove eravamo partiti, come nel gioco dell'oca quando arrivi alla penultima casella e torni dritto al via.
Praticamente Ralph Fiennes nel ruolo di Spider non dice una sola frase o parola coerente per tutto il film, stupefacente interpretazione anche di Miranda Richardson nel doppio ruolo della madre.
Storia avvincente, per chi vuole capire.

7.PSICOLOGIA CLINICA: DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA'
Il
disturbo Borderline di personalità è uno dei problemi più
frequenti tra gli adolescenti e difficile anche da riconoscere,
poiché può essere transitorio e presenta comportamenti simili
all’adolescenza.
Tale
definizione è provvisoria, solo nel 1990 Zanarini e Gunderson,
basandosi su criteri diagnostici descrittivi, la perfezionano e
individuano i tratti distintivi del disturbo.
Questa
patologia, i cui sintomi sono la disgregazione emozionale e
l’instabilità del soggetto, si presenta attraverso la tendenza a
perdere contatto con la realtà; automutilazioni (tagli o
bruciature); tentativi di suicidio; timore dell’abbandono; intenso
bisogno e ricerca dell’altro, alternato a comportamenti arroganti o
sprezzanti.
Comune
fra tutti gli individui con personalità Borderline è la tendenza
all’oscillazione del giudizio tra polarità opposte, ovvero si
passa da “bianco” a “nero”, da “amore” a “odio”, da
“certamente” a “assolutamente no”. L’individuo non è
cosciente di questa sua instabilità, in quanto è messa
principalmente in atto come meccanismo di difesa, anche piuttosto
primitivo.
martedì 3 dicembre 2013
2012, "Il lato positivo", film totalmente insincero nel descrivere la situazione delle persone con gravi disordini psicologici.
Hollywoodiano nel raccontare una classica romantic comedy: iniziali baruffe e disaccordi tra i due bellissimi attori, seguiti da scontri e riappacificazioni; finale tra balletti e lacrime, con il trionfo del vero unico grande amore.
Attori di contorno di lusso, variamente divertenti e stravaganti. Grande successo.
6.PSICOLOGIA CLINICA: LE FOBIE
Le
fobie hanno una grande importanza, in quanto interessano 1\5 circa
della popolazione. Infatti una forma di fobia è presente
almeno una volta nella vita di una persona.
Il
termine fobia (dal greco φόβος, phóbos,
"panico, paura") indica un'irrazionale e
persistente paura
riguardante oggetti,
attività, animali o persone,
che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del
soggetto, ma
non rappresenta un reale pericolo per
la persona.
“La
paura si differenzia dalla fobia in quanto è una reazione
fisiologica normale con valore adattativo, infatti è una risposta
difensiva con cui una persona risponde a situazioni o stimoli che
possono essere pericolosi. La fobia, invece, ha carattere di
irrazionalità e consiste in un’angoscia, in una paura
eccessiva di fronte all’anticipazione di situazioni avvertite dalla
persona come pericolose. Ad esempio una persona che ha la fobia verso
i mezzi pubblici può attivamente evitare di prenderli anche se
questo comporta il fatto che dovrà fare la strada a piedi. Quindi
le fobie portano a modificare il proprio stile di vita e il
soggetto riconoscendo che la paura è eccessiva è disposto a fare
notevoli sforzi pur di evitare ciò che la provoca.”
(Carlo
Alfredo Clerici-ricercatore universitario presso l’Università
degli Studi di Milano. Laura Veneroni-psicologa)
Le
fobie si suddividono in tre categorie
generiche:
-Fobie
specifiche, è una fobia nei confronti di qualcosa di specifico
come determinati animali o fenomeni naturali, ad esempio i tuoni.
Inoltre questa fobia può svilupparsi anche nei confronti di una
particolare situazione, ad esempio l’altitudine (che rende incapaci
anche solo di salire su una scala a pioli). La paura nelle fobie
specifiche è quella di venir ucciso o leso dal contatto con
l’oggetto che è causa della fobia. Il tasso di prevalenza di tali
disturbi si aggira intorno al 7% negli uomini e al 16% nelle donne.
Il contenuto di queste fobie varia da una cultura all’altra.
-Fobie
sociali, vengono indicate tutte quelle paure causate da un forte
senso di imbarazzo che può provocare in un individuo, la presenza di
altre persone. A causa di questa fobia, le persone che spesso ne
soffrono, non riescono ad usare i bagni pubblici, a sedersi in un
ristorante o al bar, luoghi dove sono presenti altre persone. Son
piuttosto comuni con un tasso di prevalenza nell’arco della vita
pari all’ 11% negli uomini e al 15% nelle donne. Il loro esordio è
spesso localizzato durante l’adolescenza e non è raro che queste
paure si manifestino anche fra i bambini.
Le
fobie più comuni sono:
- Acatartofobia-paura dello sporco e della polvere
- Acrofobia-paura delle altezze
- Agorafobia-paura degli spazi aperti e affollati
- Aracnofobia-paura dei ragni
- Aviofobia-paura di volare
- Brontofobia-paura dei temporali
- Cinofobia-paura dei cani
- Claustrofobia-paura degli spazi chiusi
- Emofobia-paura del sangue, aghi e siringhe
- Misofobia-paura dei germi
- Ofidiofobia-paura dei serpenti
- Scotofobia o Nictofobia-paura del buio
Come curare le fobie
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