venerdì 26 dicembre 2014

1.PSICOLOGIA DEL LAVORO: STORIA


Nel corso del tempo la concezione del lavoro è cambiata. Si è passati da una visione totalmente negativa, sostenuta fino al Medioevo, ad una sua valorizzazione, con l’Idealismo e il Romanticismo.
I filosofi antichi e medioevali, pur riconoscendo che il lavoro soddisfa i bisogni primari e comporta il dominio della natura (tipicamente umano), ne sottolineavano il costo, in termini di privazioni, fatica, pena. Secondo questi l’ideale per l’uomo è affrancarsi dalla schiavitù della produzione e degli impegni materiali. Durante il Medioevo e l' Età antica, il lavoro veniva considerato come un male necessario (fatica-pena); l’ideale è la vita contemplativa, libera dagli impegni materiali;
dal Rinascimento in poi c’è stata una rivalutazione del lavoro; nascono professioni tra manualità ed intelletto: artigiani, scienziati;
secondo Hegel (idealismo) il lavoro incivilisce, sviluppa l’intelletto, umanizza: si lavora per gli altri;
secondo Marx il lavoro fa l’uomo, ma le condizioni oggettive sono sfavorevoli: divisione del lavoro (sfruttamento); l’operaio è un oggetto, una merce in vendita; inoltre abbiamo la degradazione delle condizioni del lavoro in cui l’operaio agisce.
Secondo A. Smith con la divisione del lavoro è possibile alleggerire il lavoro a tutti, ma si diventa stupidi e ignoranti, nella continua ripetizione delle stesse operazioni.

La domanda che si pone la psicologia è se il lavoro può essere liberato dal lato negativo e diventare benessere, autorealizzazione.

Storia:
dal XIX secolo la psicologia del lavoro è legata alla medicina del lavoro (fatica, infortuni, problemi psicologici). 1891: A. Mosso esegue delle ricerche sulla fatica degli operai;
H. Munstenderg (1913): “Efficienza industriale” U.S.A.;
J. M. Lahy (1908): selezione personale, lavoro impiegati;
Prima Guerra Mondiale: ha dato l’impulso alla ricerca per valutare attitudini e destinazione.

U.S.A.:
Dall' inizio del XX secolo c’è stato il forte fenomeno della modernizzazione e della concorrenza, che ha determinato:
bassi costi e alta produzione,
associazioni, trusts, sindacati,
sviluppo tecnologico (ingegneri in fabbrica),
necessità di organizzare il lavoro, creare manager;
necessità di creare una fascia intermedia tra proprietari e operai;
necessità di organizzare il lavoro.