La learning
theory ha avuto tre sviluppi importanti, che da un lato hanno
segnato progressi significativi nella
psicologia dell'educazione, dall'altro hanno messo in evidenza limiti
dell'approccio
centrato sull'apprendimento e basato sul condizionamento.
Il risultato più
significativo è stato l'introduzione della procedura dell'analisi
del compito, che, partendo dallo
studio di come opera l'esperto, cerca di definire con esattezza il
piano
comportamentale da
seguire per svolgere ciascuna attività pratica a cui addestrare le persone.
Altro sviluppo
importante per questa teoria è stata l'istruzione programmata,
cioè l'introduzione di macchine per imparare, cioè che degli
apparecchi dedicati all'istruzione che permettono di “accelerare
l’apprendimento” attraverso l’applicazione delle tecniche
dell’istruzione programmata, basate sul presupposto,
sperimentalmente dimostrato, che l’apprendimento ha luogo quando il
comportamento viene “rinforzato” .
Il terzo sviluppo
della learning theory è la creazione di tassonomie degli
obiettivi educativi, tra le quali le più
note sono quelle di Bloom.
Le tassonomie si
sforzano di specificare gli obiettivi che gli insegnanti si
prefiggono, esprimendoli in
precisi termini comportamentali e di disegnare un quadro organico
degli
obiettivi da
perseguire.
Durante L'egemonia
della learning theory, gli psicologi della Gestalt hanno dato
vita a un orientamento
opposto.
La psicologia della
Gestalt muove da una diversa concezione dell'apprendimento;
imparare implica la
partecipazione attiva del soggetto, e non si riduce a processi
meccanici controllabili
dall'esterno.
L'apprendimento
cognitivo è la forma ideale di apprendimento, perché risparmia
la lunga procedura per
tentativi ed errori del condizionamento.
E' ancora più
efficace se è apprendimento intelligente, cioè se l'individuo
coglie proprio gli elementi che
servono, grazie al fatto che gli vengono suggeriti da una schemi o perché li scopre.