lunedì 26 dicembre 2011

5.I Processi Cognitivi. L’apprendimento

L’apprendimento è la modificazione del modo abituale di agire, del comportamento di un individuo.
Condizionamento classico
Il primo ricercatore fu Pavlov (1849-1936) e studiò il condizionamento basato sui riflessi, distinguendo il Riflesso Incondizionato (cioè un riflesso programmato geneticamente) e il Riflesso Condizionato (prodotto dalla situazione).
I suoi esperimenti si basavano inizialmente sulla digestione dei cani (era un fisiologo), ma in seguito ad alcune interessanti osservazioni sul comportamento dei cani, abbandonò lo studio della digestione, per dedicarsi allo studio dei riflessi.
Infatti con uno stimolo, detto incondizionato, come il cibo in bocca, si aveva una risposta incondizionata cioè la salivazione, però se si associava ripetutamente nel tempo il cibo ad uno stimolo, detto condizionato (es. passi del padrone o un campanello), si induceva il cane alla salivazione senza bisogno del cibo, cioè ad una risposta condizionata. Questo dimostra che gli individui apprendono e si adattano all’ambiente in cui vivono. Una sua applicazione può essere distogliere i soggetti da abitudini nocive associandogli stimoli dolorosi, come smettere di fumare. Tuttavia la durata dell'effetto nel tempo è di breve durata.




Condizionamento operante
Rispetto al Condizionamento classico, con il Condizionamento operante:
  1. Si possono produrre nuovi comportamenti.
  2. Il soggetto ha accesso alla somministrazione di rinforzi.
  3. Il soggetto ha più libertà di esibire una varietà di comportamenti.
  4. Lo sperimentatore predispone che certi comportamenti diano effetti positivi o negativi.
  5. Il soggetto impara a dare le risposte corrette, cioè quelle con esiti positivi.
E.L. Thorndike, uno studioso americano, fece degli studi su cani, gatti e pulcini usando la puzzle box, cioè una gabbia con un congegno d’apertura che l'animale doveva attivare per raggiungere il cibo o altri soggetti che si trovavano all’esterno, attraverso questi passaggi:


1.L’animale doveva liberarsi scoprendo il congegno.
2.L’animale veniva più volte riportato dentro per calcolare il tempo che impiegava per uscire.
3.L’animale per uscire mostrava  vari comportamenti e, tramite prove ed errori,  scopriva quello  giusto che era  richiesto  dallo  sperimentatore.
Secondo la Legge dell’effetto, per la quale un comportamento che ha conseguenze soddisfacenti ha maggiori probabilità di essere ripetuto, i comportamenti che rendevano liberi i soggetti si fissavano e potevano essere ripetuti mentre gli altri venivano abbandonati.



Skinner invece usò la Skinner box e utilizzò i topi. Gli scopi di tale studio erano:
1.Creare comportamenti nuovi.
2.Studiare e descrivere le leggi del comportamento.
3.Sviluppare applicazioni degli studi sul comportamento.
La Skinner box era una gabbia in cui i soggetti, con una leva, attivavano un congegno che faceva cadere una pallina di cibo. Il cibo costituiva un rinforzo per l'azione compiuta dal soggetto.
Skinner prendeva nota della frequenza dell'azione e stabiliva dei programmi di rinforzo (se dare il rinforzo ogni volta, dopo un certo tempo o dopo un certo numero di azioni) e traeva poi le conclusioni. Il risultato fu la Legge dell’acquisizione per cui la forza di un comportamento aumentava con il conseguimento di un rinforzo.
Se il rinforzo è costante (ogni comportamento è rinforzato) si ha un apprendimento rapido ma non ben fisso e che svanisce se non rinforzato.
Se il rinforzo è intermittente (rinforzato dopo un certo numero di comportamenti o intervallo di tempo) abbiamo un apprendimento duraturo e difficile da estinguere e quindi più efficace del rinforzo costante.