domenica 23 dicembre 2012

6.LA PSICOLOGIA SOCIALE: LE RAPPRESENTAZIONI SOCIALI


Le rappresentazioni sociali esprimono la "costruzione" di un oggetto sociale, modificabile e reinterpretabile da parte di una comunità. La finalità di ciò sta nel poter comunicare sull'oggetto costruito socialmente.
Lo psicologo Serge Moscovici contrappose questo concetto a quello originario di rappresentazioni collettive di Emile Durkheim.
Le rappresentazioni sociali, o teorie del senso comune, vengono costruite per la necessità di prendere decisioni importanti e per gestire la mancanza di informazioni precise, a livello individuale, su un tema di interesse collettivo.
Negli ultimi tempi i mass media hanno messo a disposizione della collettività una gran quantità di informazioni circa mondi culturalmente diversi, ideologie, valori e modi di pensare molto lontani dal proprio mondo conosciuto; il processo di globalizzazione richiede conoscenze e competenze molto superiori a quelle possedute da qualsiasi individuo.
Sempre di più anche le teorie scientifiche, inerenti ad esempio la medicina, la psicologia, la biologia diventano oggetto di rappresentazioni sociali che permettono alle persone di indirizzare il proprio comportamento in maniera ritenuta competente.

Sono concezioni diffuse nella società relative a un tema sociale per esempio: la malattia, il sesso, l’alimentazione ecc..; sono inizialmente elaborate in ambiti specialistici (scientifici, politici, medici…) in seguito vengono rielaborate dal senso comune e quindi trasformate e ampiamente distorte.
Le rappresentazioni sociali si diffondono e si radicano nella società e ci guidano nella comprensione della realtà quotidiana. Le rappresentazioni sociali si diffondono attraverso film,canzoni, tv, riviste e attraverso di esse la società si trasforma.
Sono formate da un nucleo che è costituito da immagini che danno concretezza e da un alone, che sono le conoscenze organizzate di contorno e che si accrescono con il tempo.
Le discussioni dei caffè, dei circoli, dei salotti, così come le chiacchiere fatte dalle casalinghe nei centri commerciali e sui pianerottoli dei condomini, sono piene di argomenti scientifici, o religiosi, o morali, o ideologici, trattati in modo competente, anche se ad un livello di precisione misurato su quanto appare sui giornali o alla televisione. Come si cura il cancro, quali sono le probabilità di sopravvivenza ad esso, come si allevano i bambini, perché ci sono i terremoti… su ognuno di questi argomenti si constata l’accordo e il disaccordo, l’esistenza o meno di un discorso comune” (Palmonari A. 2002, pp. 85-86).