L’immaginazione è una conoscenza analogica, concreta e superficiale, basato sulla percezione. 
Esempio per  analogico: la  parola  "PAESAGGIO" indica con una  serie  di simboli  grafici  arbitrari, propri  della lingua  italiana, una  vista  da  una  finestra.  Un  quadro  di  qualche  bravo  pittore    rappresenterebbe  un paesaggio in modo  analogico.
L'immaginazione riproduce una  conoscenza in forme e  codici  che la  ricordano in modo  concreto; questo  tipo  di  rappresentazioni però   tendono  però a svanire  facilmente, a  differenza  dei concetti che  si  fissano più in profondità nella memoria.
 Possiamo perfino dire che l’immaginazione è un pensiero fatto d’immagini che si affianca  a un pensiero verbale.  
È però difficile dimostrarne l’esistenza e l’utilizzo; a questo scopo sono stati svolti degli esperimenti, attraverso i quali si è scoperta la malleabilità delle immagini: possiamo ingrandirle, ridurle, sovrapporle senza tuttavia nasconderle.  
Ci sono vari sistemi per rappresentare le conoscenze d’immagini. Abbiamo un’immaginazione uditiva verbale, una uditiva sonora  e una visuo spaziale (la più studiata).
Di quest’ultima ne sono stati individuati tre tipi:
- Immagini visive→ le scene proposte sono dettagliate, hanno luci, ombre, colori e movimento;
 
- Immagini spaziali→ possono essere bidimensionali o tridimensionali e sono meno dettagliate rispetto alle immagini visive; anche le luci, le ombre e i colori sono fisse;
 - Ordinamenti lineari→ sono strutture mentali che permettono di organizzare i contenuti in sequenza, cioè disponendoli uno dopo l’altro, in file, serie, elenchi e/o liste.