La
parola amore, nel linguaggio comune, assume diversi significati. Con
questa parola indichiamo un rapporto affettivo in generale,
che non ha implicazioni sessuali come ad esempio l’amore tra
genitori e figli, oppure può riguardare il legame affettivo
che si instaura tra partner sessuali.
Certe
volte invece ci si riferisce semplicemente al rapporto sessuale,
occasionale, nel quale ognuno vuole soddisfare il proprio piacere
sessuale senza instaurare con l’altra persona un rapporto
impegnativo.
In
senso proprio l’amore può significare una relazione profonda
carica di affetto e che non sia obbligatoriamente a carattere
sessuale.
L'IMPORTANZA
DELL’AMORE
Nel
romanticismo l’amore è tutto: è il valore della
vita, l’essenza profonda dell’esistenza, ciò permette
all’individuo di oltrepassare i propri limiti e ciò che
consente di metterci a contatto con l’eterno, l’assoluto.
Aldilà
dell’esaltazione romantica del sentimento, l’amore viene
considerato nella nostra cultura un’esperienza essenziale per
l’uomo e ciò che renda la vita degna di essere vissuta(
Bertrand Russell).
Anche la scienze afferma l’importanza
che questo sentimento ha nella vita dell’uomo, in quanto per
l’uomo il bisogno di amare risulta essere un bisogno naturale,
intrinseco alla sua stessa natura.
L’antropologo
Marvin Harris si domanda qual è il motivo per cui le coppie
mettano al mondo dei figli: nell’epoca moderna infatti mantenere un
figlio implica grandi spese, ma nonostante questo le coppie
continuano a metterne al mondo, seppur in numero minore. La ragione
per cui le coppie continuano ad avere dei figli non dipende solo da
una componente biologica legata alla fitness, ovvero la tendenza a
riprodursi e a tramandare il proprio patrimonio genetico, in quanto
questa non spiega il fenomeno delle adozioni. Dunque ciò
che spinge a diventare genitori è il desiderio di intrecciare
una relazione d’amore con i propri figli: il bisogno di dare e
ricevere amore.
Harlow invece effettuò degli esperimenti con i
macachi, per dimostrare che il bisogno di amore e di affetto è
innato e di natura biologica. Egli separò i piccoli dalle
madri e notò che queste per la mancanza dell’affetto materno
cercavano dei sostituti e col passare del tempo diventavano depresse.
I piccoli di macaco, invece, venivano lasciati con due pupazzi: uno
di pezza e uno di ferro, quest'ultima possedeva un poppatoio che
versava latte. Harlow vide che i macachi preferivano il pupazzo di
stoffa e andavano dall’altro solo per nutrirsi e in caso di
spavento si rifugiavano dal pupazzo morbido.
Questo perché le
scimmie, nei loro primi mesi di vita, vivono sul corpo della madre, a
contatto con la sua pelliccia e questo tipo di interazione è
segno di interesse e affetto. Dunque i cuccioli di macachi davano
meno importanza al nutrimento e davano maggiore considerazione al
legame affettivo.
Dopo qualche settimana però i piccoli
diventavano tristi e spenti in quanto sentivano la mancanza delle
vera mamma dal momento che il pupazzo non poteva compiere gli stessi
gesti d’amore e d’affetto che soltanto la mamma in carne ed ossa
era in grado di fare.
Negli anni ottanta si è scoperto che se
i bambini in incubatrice vengono massaggiati più volte al
giorno crescono meglio sia fisicamente che intellettivamente.