I
Biases sono molto diffusi, ma sono utili per la
stabilità
del sapere. Se cambiassimo idea ad ogni evidenza contraria, passeremmo la maggior parte del tempo a modificare le nostre convinzioni.
I
fattori che portano a falsare sono:
1.
la Parzialità:
accomodiamo le cose secondo le nostre esigenze
e i nostri interessi
(non
siamo imparziali nei nostri giudizi e tendiamo a favorire noi stessi
o il nostro gruppo);
2.
il Bisogno di
Coerenza: formiamo
quadri mentali coerenti, razionalizzando
a
posteriori
i nostri comportamenti e i fatti per renderli coerenti; in questo
modo
salviamo
la nostra autostima; se ad esempio abbiamo copiato ad un esame, ci
giustifichiamo dicendo che era troppo difficile o che siete stato
obbligato, dato che tutti lo facevano; in questo modo non ci
consideriamo degli imbroglioni.
3.
l’Influenza
del Contesto Socio-culturale: i
media e i gruppi sociali producono e
diffondono
concezioni distorte, ma molto persuasive perché diventano
largamente
condivise;
essendo largamente condivise diventano “per forza” vere.
4.
l’Euristica Cognitiva:
grazie ai pochi dati disponibili e utilizzando
i prototipi a
disposizione,
arriviamo a certe conclusioni. Generalmente, malgrado evidenze
contrarie,
cerchiamo di non modificare le nostre idee. Ci limitiamo a giudicare
dalle apparenze o dalle poche informazioni a disposizione, come il
nome o la nazionalità di una persona per farci un' idea su
come sia in realtà.
I
biases più frequenti sono i seguenti:
1.
la correlazione
illusoria: associamo due variabili non
associate; ad esempio il raffreddore è
generalmente collegato al freddo, invece è prodotto da virus,
indipendentemente dal freddo. Si sviluppa maggiormente in inverno
perchè la gente tende a stare in luoghi chiusi e mal areati e
si contagia uno con l'altro.
2.
l’errore fondamentale:
diamo la colpa non all’ambiente, ma alle persone; se
siamo vittima di un incidente, la gente dà la colpa alla
nostra inesperienza o distrazione, non a cause esterne come la strada
ghiacciata o errori di altri conducenti.
3.
l’effetto sé altro: usiamo spiegazioni
esterne per il nostro comportamento e interne per gli altri; se
le cose ci vanno male è perchè ci siamo trovati in una
situazione troppo difficile, invece le difficoltà degli altri
dipendono dalla loro incapacità.
4.
il self-serving:
vogliamo sostenere la tesi secondo la quale solo i successi
dipendono
da noi, mentre gli insuccessi dall’ambiente circostante.
Se
abbiamo buoni voti è merito nostro, se abbiamo brutti voti è
colpa dei professori.